La chiesa, collocata su di un colle a circa un chilometro dal paese, intorno al 1550 era una semplice cappella rurale, mentre l’edificio attuale venne edificato nel 1560. Tra gli anni 1747 e 1778 venne ampliato e arricchito di un abside e di una cripta adibita a sepolcro, successivamente è stata arricchita con stucchi, statue, decorazioni in oro, preziosi suppellettili e opere di grande valore artistico, oggi purtroppo in parte irreperibili e scomparse. Tali lavori di ampliamento furono esito di un fatto straordinario, accaduto ad una bambina di sei anni, la quale ebbe in visione la Madonna, che le mostrava il luogo in cui si trovava una sua immagine. Venne alla luce un grande masso con il dipinto della Madonna con il Bambino sulle ginocchia, due angeli che la incoronavano e due Santi ai lati: San Giovanni Battista e San Calogero. I palazzesi tentarono di portarla in paese trainata da buoi ma la Madonna non volle saper di muoversi, e così al posto della cappella venne costruita l’attuale chiesa.
Negli anni sono stati necessari diversi interventi di ripristino e restauro.
In una nicchia è allocata una cappelletta dedicata a Santo Liberante o S. Eleuterio, un venerato vescovo e martire illirico del II° secolo, meta di numerosissimi fedeli anche dai paesi vicinori e veneratissimo e invocato per ottenere la sua intercessione nel liberarli da tutti gli affanni, i dolori e le preoccupazioni, era uso prima di chiedere la grazia mettere un sasso dentro la nicchia, tanto chi arrivava dopo lo avrebbe tolto e cosi ogni volta, poiché la grazia era certa se il sasso sarebbe stato tolto.
Nel Piazzale antistante si trova la chiesetta di S. Anna, venerata dalle donne partorienti, per molto tempo è rimasta diroccata, recentemente restaurata nel 1964 ad opera dei coniugi Giorgio e Vanda Crisci la cappella è spoglia , vi si trova solamente una immagine della Santa dipinta su ceramica e qualche arredo sacro.
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